8 marzo 2025 Giornata della donna

L’8 marzo si celebra in quasi tutto il mondo la Giornata internazionale della donna.
Si tratta di un evento dedicato a manifestazioni pubbliche e a iniziative culturali e artistiche, volte a riflettere sul recente passato e sul futuro dell’uguaglianza tra i generi.
Ma quando è nata questa ricorrenza?
La sua origine è articolata e ricca di riferimenti storici.  La giornata, secondo la vulgata italiana, sarebbe stata istituita dalla politica tedesca Clara Zetkin nel 1910 per commemorare la morte nell’incendio di una fabbrica tessile di New York, la Cottons, l’8 marzo del 1908, di un gruppo di operaie. In realtà di quell’incendio non vi è traccia documentaria: ci fu in effetti a New York un grande, luttuoso incendio in una fabbrica di confezione, la Triangle, il 25 marzo 1911: causò la morte di 146 persone (123 donne e 23 uomini), per la maggior parte giovani immigrate italiane ed ebree dell’Europa orientale. La storia della Cottons è una leggenda creata ex post, mettendo insieme l’eco di vari fatti storici realmente avvenuti. Fu il partito socialista americano a celebrare il primo National Woman's Day negli Stati Uniti, inizialmente il 28 febbraio: il giorno fu scelto in onore dello sciopero degli operai e delle operaie delle industrie tessili a New York nel 1908. Nel 1909, durante il congresso indetto a Copenhagen, l’Internazionale socialista stabilì di celebrare la giornata della donna. Un’altra manifestazione venne guidata dalla femminista russa Alexandra Kollontai l’8 marzo 1917 a San Pietroburgo (il 23 febbraio secondo il calendario russo). Il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenutasi a Mosca, fissò all’8 marzo come «Giornata internazionale dell’operaia».


Nel tempo la giornata dei diritti delle donne ha assunto nuovi e più ampi significati.
Negli anni Sessanta del Novecento il mondo fu attraversato da un’autentica ondata di movimenti che rivendicavano a gran voce la tutela dei diritti delle minoranze. In questo quadro anche le donne, organizzatesi nel movimento femminista, si impegnarono per ottenere una piena parità con gli uomini e soprattutto per affermare un ripensamento del ruolo maschile e femminile nella società, nel mondo del lavoro e all’interno della famiglia.
Nel 1977 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite si fece interprete della rilevanza di queste rivendicazioni e invitò i suoi stati membri a istituire una Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e per la pace internazionale, nota anche come Giornata Internazionale della donna. Ad ogni Stato fu affidato il compito di scegliere la data opportuna.
In Italia la Giornata internazionale della donna si tenne nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all'8 marzo.

Fin dal secondo dopoguerra nel nostro paese la mimosa divenne il fiore simbolo associato a questa giornata.
Nel linguaggio dei fiori la mimosa è simbolo di delicatezza e femminilità anche se in realtà la pianta è molto resistente e in grado di attecchire nei terreni più difficili. 
La scelta di utilizzare questo fiore per celebrare la donna si deve a Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti), antifascista che aveva preso parte alle lotte partigiane, e Teresa Mattei, militante comunista, che proposero il rametto di mimosa come simbolo della forza, luminosità ed energia delle donne. Fu scelta la mimosa perché era uno dei primi fiori a sbocciare a inizio marzo e aveva il vantaggio di essere poco costosa.

Le prime donne laureate in Italia

In occasione della giornata della donna si propongono le figure di tre donne, le prime laureate in Italia, casi eccezionali, a volte considerate delle curiosità o delle rivali dai colleghi, che comunque tracciarono una strada che consentirà la partecipazione delle donne alla vita universitaria solo a partire dalla fine del secolo XIX. 

La prima, e più celebre, è la ben nota Elena Lucrezia Cornaro Piscopia. E’ conosciuta come la prima donna laureata al mondo, avendo ottenuto la laurea in filosofia all'Università di Padova nel 1678.

Bisogna tuttavia attendere il 1732 perché in Italia si laurei un’altra donna. Si tratta di Laura Bassi (1711 – 1778), prima donna laureata dello studio bolognese. In quell’anno, appena ventunenne, venne accolta come socia onoraria nell’Accademia delle scienze dell’Istituto cittadino, venne addottorata in Filosofia e proclamata membro onorario del Collegio dei dottori filosofi.

La terza donna laureata, e prima fuori sede, fu la rodigina Cristina Roccati. Si laureò a Bologna nel 1751 in fisica, e fu anche poetessa e partecipò alle sedute dell’Accademia dei Concordi sin dall’età di quindici anni.Il 15 aprile 1751 sostenne quindi una conclusione semipubblica a Bologna e il 5 maggio successivo, accompagnata dinnanzi al Collegio dei dottori e presentata ai colleghi dalla rinomata fisica Laura Bassi, ottenne la laurea dottorale con pieni voti. 

Per approfondire le tre figure si allega il comunicato con link e testi disponibili nella biblioteca d'istituto.

Allegati

CALENDARIO_CIVICO_-8_MARZO.docx.pdf

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Ultima revisione il 07-03-2025